Al termine della visita della Valle della Morte, proseguendo la guida su strade interminabili, dritte, senza mai incontrare una macchina, si giunge alla città che è l’esatto contrario della natura e della semplicità: Las Vegas.
Città del peccato, dei casinò, degli hotel, del lusso sfrenato e dei soldi, distesa in mezzo al deserto. È principalmente composta da un’unica strada, la Strip, attorno alla quale si ritrovano tutti i famosi hotel e casinò che la compongono. Io sono rimasta solo una serata in questa città, ma credo sia sufficiente per comprenderne il clima, la gente e la vita chiassosa.
I casinò riproducono esteriormente famosi luoghi turistici del mondo, come la piramide del Luxor Hotel, Roma in Ceasar’s Palace, il lago di Como nel Bellagio, la Tour Eiffel e l’Arc de Triomphe nel Paris Las Vegas Hotel, oppure Venezia con le sue gondole nel The Venetian.
Internamente ogni hotel è arredato in modo lussuoso, sfarzoso, con decorazioni barocche dorate e colori che richiamano il tema esterno. Gli hotel offrono una zona con ristoranti e l’accesso diretto ai casinò dove le persone trascorrono intere giornate, di giorno e di notte, alle luci soffuse e all’assenza di finestre che fanno perdere completamente la cognizione del tempo.