Tokyo è bella, bellissima.
Mi piacciono le città incorniciate da altissimi grattacieli, vive e caotiche e Tokyo è proprio così, 24 ore al giorno!
Ma non si limita affatto ad essere solo questo. E’ anche una città ricca di cultura, tradizione e spiritualità.
Sfumature che convivono perfettamente con il suo essere comunque moderna e frenetica.
Ho passato quasi una settimana a Tokyo in Agosto e l’estate qui, come nella maggior parte delle città asiatiche, è estremamente umida ed afosa.
Ma il sole che illumina i grattacieli da una parte ed i templi dall’altra, restituisce un’ immagine di Tokyo così colorata e vivace da perderci la testa.
I templi poi, caratterizzati da sfumature cromatiche che vanno dal rosso acceso all’arancione sprigionano tutta la loro bellezza quando il sole è in cielo.
Il Tempio Senso-Ji nel quartiere di Asakusa ne è la prova lampante!
L’entrata del Senso-Ji è a dir poco maestosa. L’imponente porta Kaminarimon che racchiude al suo interno una lanterna gigantesca è d’impatto non c’è che dire e già da qui si inizia a respirare un’aria particolare.
Questo è un luogo che trasuda spiritualità e tradizione da ogni angolo.
Nell’area principale, il cortile è estremamente curato e a fianco del tempio si trova una maestosa pagoda che si innalza su ben cinque piani. Una rarità qui a Tokyo!
Il profumo dell’incenso si sprigiona nell’aria e qui tutto sembra incastrarsi in maniera perfetta. Tutto è in armonia.
Questo luogo mi ha lasciato davvero un bel ricordo e non solo a livello di immagini e colori.
Qui ho pescato il mio primo -ed unico!- omikuji, un bigliettino della fortuna con all’interno una predizione divina per il futuro.
Essendo il mio un omikuji fortunato, da allora lo porto sempre con me, proprio come vuole la tradizione.
Lo considero il mio piccolo porta fortuna e lo tengo caro, in attesa che si verifichi la mia predizione, quella di “the best fortune” (dai-kichi, 大吉).
Io lo conservo nel portafogli, ma lo potete tenere anche sotto il cuscino!
Il rituale da seguire per poter pescare il proprio bigliettino è ben preciso ma attenzione! Non sempre ne pescherete uno di buona sorte!
Generalmente si offre una moneta da 5 yen, considerata fortunata dai giapponesi.
Da una scatola in metallo di forma ottagonale poi, si estrae un bastoncino di bambu su cui è riportato sopra un numero, il kanji. Dovrete essere abili a trovare il kanji corrispondente stampato su uno dei tanti cassettini in legno incastonati in una fitta parete.
Una volta trovato il cassetto giusto apritelo ed al suo interno troverete il vostro omikuji arrotolato.
Se il responso è positivo lo dovrete conservare, ma cosa fare se invece è negativo?
Se la predizione è negativa, non portate il bigliettino via con voi. La sfortuna vi seguirà!
Sarà invece necessario annodare il bigliettino insieme a tutti gli altri sfortunati su apposite griglie di metallo nei pressi del tempio. In questo modo gli dei – forse- vi aiuteranno e contribuiranno ad esorcizzare la vostra sfortunata predizione!
In Giappone troverete la “lotteria sacra” in diversi templi, sia buddhisti che shintoisti.
E’ una pratica curiosa e secondo me vale la pena tentare la fortuna! Ricordate però, che qualunque sia la predizione del vostro bigliettino non è da prendere troppo seriamente.
Rimane comunque sempre valido il fatto che siamo noi i veri artefici della nostra vita e sono le azioni che compiamo ogni giorno che delineano il percorso - e forse anche il destino! - di ognuno di noi.
Buona fortuna!
FEDERICA ZACCARELLI