Lo sferruzzare del ferro sulle rotaie, di concerto con l’azione decisa dei freni, annuncia l’arrivo a
Saint-Jean-Pied-de-Port.
Ciò che mi balenò in testa in un’afosa giornata di Luglio si sta finalmente concretizzando: il Day 1 del Cammino di Santiago è alle porte - un pellegrinaggio compiuto da migliaia di anime nel corso dei secoli e che ora sembra chiamare il mio nome, forse sussurrato dal vento che scende impetuoso dai Pirenei.
Mi interrogo ancora una volta sulla fattibilità del progetto: 780 chilometri a piedi partendo dalla Francia, tagliando l’intera parte Nord della Spagna fino ad arrivare sulla tomba dell’Apostolo Giacomo, fulcro per secoli di un percorso di purgamento dai propri peccati, simbolo della cristianità.
Scaccio veloce i dubbi residui e a passo svelto mi avvio verso il primo albergue dal nome evocativo: ‘’La vita è bella’’.
La proprietaria è una gentile signora italiana, che come spesso accade sul Cammino, offre l’opzione di cenare insieme agli altri pellegrini per un piccolo sovrapprezzo.
La sveglia suona inesorabile, come farà per i 35 giorni successivi, alle 06.30.
Rifaccio lo zaino e alle 07.00 sono pronto a partire.
La prima tappa è considerata la più dura di tutto il Cammino, 32 km attraverso le
montagne per arrivare al monastero/albergue di Roncisvalle. Se il nome vi suona familiare allora eravate
bravi studenti di Italiano alle superiori, infatti è uno dei luoghi mitologici cantati nella Chanson de Roland,
ove ebbe luogo la storica battaglia fra la retroguardia dell’esercito di Carlo Magno e i mori pagani all’epoca
presenti in Spagna.
Fra Storia ed Epica, durante il Cammino passo davanti alla fontana dove si narra si
abbeverò Rolando, ormai ferito a morte, prima di suonare finalmente l’Olifante per richiamare il resto
dell’esercito, ignaro della battaglia appena avvenuta.
E questo non è che il primo giorno!
Il Cammino si snoda lento fra luoghi di forte valenza storica, siti Patrimoni Unesco, aree vinicole di
importanza mondiale e siti archeologici prestigiosi.
La mia strategia è quella di marciare una media di 25
chilometri al giorno per arrivare a destinazione e godermi il pomeriggio esplorando la Spagna e ciò che il
Nord ha da offrire.
Durante il pellegrinaggio passo da Pamplona, Logrono, Burgos e Leon, importanti
capoluoghi di regione che spezzano piacevolmente il ritmo dei piccoli paesini quasi deserti.
Il verde dei
pirenei si alterna al desertico delle Mesetas (antichi altipiani dove non si trovano cibo e acqua per parecchi
chilometri) per poi ritornare al rigoglioso paesaggio galiziano dove la pioggia non vi lascerà mai.
Sulla strada incontro centinaia di viaggiatori che tentano la mia stessa impresa, spesso mi unisco a gruppi
che si lasciano la mattina (ognuno ha il proprio ritmo di marcia) e si ritrovano la sera per consumare
insieme l’onnipresente Menù del Peregrino - che non manca mai di includere una generosa caraffa di vino
Tempranillo.
Più che una grande preparazione atletica (che comunque non guasta) per completare con
successo il Cammino bisogna lavorare molto sulla forza mentale e su un’organizzazione dello zaino
impeccabile (cosa che devo ammettere a me non sia riuscita bene visto che il mio pesava 14 chili invece che 7
come avrebbe dovuto).
Tantissimi si fanno sconfiggere dalle ampollas (vesciche) che senza dubbio si
formeranno ovunque sui vostri piedi.
Per chi resiste, il premio che vi attende è un momento che non
scorderete mai per il resto della vostra esistenza - l’arrivo a Plaza Obradoiro davanti alla Cattedrale di
Santiago, sulle ali di una musica celtica suonata da un musicista con la cornamusa pagato dal Comune per
rimarcare le origini celtiche della Galizia.
Se riuscirete a completare almeno 100 chilometri a piedi potrete
anche ritirare la Compostela, diploma controfirmato dal Comune di Santiago che testimonia la vostra
impresa.
Insomma se vi steste chiedendo come mai il Cammino è segnalato da tutte le guide di avventura del
mondo (è nominato in più di 8 guide Lonely Planet ad esempio) l’unica risposta possibile è partire e
scoprirlo!
L’emozione che si prova al conseguimento del vostro obiettivo sarà una delle più forti della
vostra vita - parola di pellegrino
...
Alla prossima avventura!
STEFANO SILVESTRI